mercoledì 18 dicembre 2013

La campagna elettorale che ci aspetta

Nel giro di poche ore due cose mi hanno ricordato l'ultimo numero de "La voce solbiatese", il periodico a cura dell'Amministrazione Melis (in particolare a cura di un tale "coordinatore politico", che si firma proprio così). Precisamente: una chiacchierata con un amico e il foglio che ho trovato nella posta, "Chiarire ai cittadini... per non avere scuse da nessuno", a cura di "Buongiorno Solbiate". Entrambe le voci sono state chiare nel definire (come noi stessi abbiamo fatto) il metodo con il quale "La voce solbiatese" ha attaccato gran parte degli schieramenti politici avversi. Il mio amico ha definito il metodo come "fascista", e io non me la sento di dargli torto, perché quando lo scontro non rimane più sul piano della politica ma scade sul personale, quando l'attacco non nasconde una certa violenza, tende al dileggiamento, si fonda sul retroscenismo e si muove su un terreno melmoso, ecco, non ci si va molto lontano.

Fatta questa premessa, devo farne una seconda, molto semplice. E' mai possibile che la campagna elettorale 2014 stia iniziando con gli stessi identici argomenti (le - presunte - cose fatte o non fatte anni fa da un ex sindaco, la questione dell'ex oratorio femminile, per fare degli esempi) della campagna 2009? Posso suggerire altri argomenti, se necessario: lo svincolo di Pedemontana, l'Iper, la costruzione di via Varese, il campo da golf e l'abbattimento del filare di pioppi, la costruzione dei parcheggi in via dei Patrioti e dei nuovi spogliatoi del campo sportivo. Eccetera.

Possiamo andare avanti così, oppure possiamo cercare di alzare un po' lo sguardo, e di pensare a quel che è mancato o è venuto a mancare in questi anni. Penso a due argomenti, in particolare. Quello ambientale e quello sociale. Su entrambi i fronti abbiamo assistito a un impoverimento dell'offerta, sicuramente dovuto anche a fattori di tipo congiunturale, ma sui quali è necessario che a mio modo di vedere la prossima amministrazione si impegni da subito in un difficile lavoro di recupero.

Da un lato mi viene in mente l'impoverimento di diverse attività che hanno il tratto comune di far incontrare le persone, anche di diverse età, di farle crescere, di renderle soggetti attivi di una comunità. Penso ai tagli operati alla scuola e al contemporaneo aumento delle tariffe, processi che inevitabilmente coinvolgono intere famiglie. E penso all'eliminazione del Centro di aggregazione giovanile, al taglio dei trasferimenti alle associazioni e al parallelo disgregamento di alcune realtà, come il G.S. Solbiatese o il gruppo di volontari della Protezione Civile.

Dall'altro lato non posso che pensare al Piano di Governo del Territorio (di cui nei mesi scorsi abbiamo scritto diffusamente, qui e qui, ad esempio), alla stessa Pedemontana, allo stato disastroso in cui versa il fiume Olona, alle vicende che hanno riguardato il trasferimento di Ely a Solbiate e alle ombre dell'impianto a biomasse.

Sarebbe un sogno una campagna elettorale fatta di proposte su questi temi. Ma ho come l'impressione che non succederà, e sarà davvero un peccato.

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