sabato 28 aprile 2012
Non è una valle per ciclisti
Anche la Valle Olona non è più una valle per ciclisti. Il cantiere di Pedemontana, oramai da qualche tempo, ha tagliato in due la pista ciclopedonale che lega la valle, da nord a sud. Non sono stati previsti percorsi alternativi, perciò per "riprendere" la ciclopedonale è necessario percorrere un tratto di strada asfaltata.
Negli ultimi tempi questo tratto di strada è diventato più pericoloso di quanto già non fosse prima: la strada è stretta, chiusa ai lati dalle recinzioni del cantiere e il manto stradale è in situazioni pietose, pieno di buche e rattoppamenti mal riusciti. Infine, alcuni automobilisti sfrecciano a velocità sconsiderate. A me piace pedalare e mi piace ancor di più pedalare in Valle, ma ieri ho avuto paura.
E forse è il caso di fare qualcosa, perché nel weekend e con le belle giornate la Valle fortunatamente torna a essere viva e frequentata.
#salvaiciclisti, anche in Valle Olona.
giovedì 26 aprile 2012
25 aprile 2011 (sì, quello dell’anno scorso)
mercoledì 18 aprile 2012
martedì 17 aprile 2012
Cosa ci ha insegnato questa storia
Uno storiografo famoso disse che per giudicare qualcosa bisognerebbe osservarla da Marte perché solo così si riuscirebbe a essere sufficientemente obiettivi. Ci accontentiamo di qualcosa di più vicino, d’altronde l’obiettività potrebbe non essere un valore assoluto. Essere obiettivi vuol dire infatti mettere sempre e comunque sullo stesso piano posizioni diverse, anche quelle insostenibili. Platone accusava i sofisti di togliere valore alla filosofia proprio per questo motivo: se tutte le posizioni sono uguali e la differenza la fa la capacità del singolo individuo di convincere gli altri, vuol dire che non esiste più oggettività, non esiste più qualcosa che sia sempre e comunque vera. Il papa lo chiama relativismo ma sempre quello è. Ora sostituiamo la parola “convincere” con “imporre la propria volontà a dispetto di tutto e di tutti” e avremo il PGT di Solbiate.
I nostri sofisti sono partiti da una serie di presupposti: 1) l’unica cosa che conta è permettere al “privato” (entità eletta a figura religiosa) di fare affari; 2) la questione ambientale impedisce questo assunto inderogabile e quindi ce ne sbattiamo; 3) l’interesse della collettività è in contrasto con il punto 1 e quindi ce ne sbattiamo; 4) l’opinione della cittadinanza è il parto di gente sottosviluppata che non merita nessuna attenzione e quindi ce ne sbattiamo; 5) le leggi sono delle complicazioni fastidiosamente inutili; 6) i consiglieri comunali sono dei pupazzi che devono fare sempre e comunque quello che vogliamo noi.
Mi costituisco, non sono obiettivo, perché mai nella vita considererò questi presupposti meritevoli di stare allo stesso livello di altri. Ieri sera invece ci è stata raccontata una storia diversa, a tratti patetica. Abbiamo avuto l’architetto incaricato della stesura del PGT che brandiva il “diritto di edificabilità” come fosse l’ultimo dogma di fede, a cui bisogna immediatamente uniformarsi pena la scomunica. Abbiamo sentito l’assessore all’urbanistica sostenere che siccome un’area è rovinata la cosa più intelligente da fare è distruggerla del tutto. Abbiamo anche visto un sindaco dare lezioni di morale atteggiandosi a pontefice, presumo che presto o tardi darà alle stampe la sua prima enciclica in latino (titolo suggerito: Ad abolendam Solbiatem). Abbiamo soprattutto visto un gruppo di persone, i consiglieri di maggioranza, che ha già dato prova in passato di non avere nessun rispetto per i cittadini, prestarsi a quell’esercizio di disprezzo delle istituzioni che è stata tutta questa vicenda dell’adozione del Piano.
Rimango sostanzialmente della mia opinione, ognuno ha i rappresentanti che si merita. Solbiate più di questo, evidentemente, non può dare. Ne pagherà le conseguenze. Su una cosa però devo dare ragione a miss Attila: il peccato originale è stata la richiesta dello svincolo di Pedemontana. Avevamo detto su queste pagine (ahimè, il destino di Cassandra è veramente difficile da digerire) che sarebbe stato l’inizio dell’assalto a Fort Alamo e questo si sta puntualmente verificando. Cosa ci ha insegnato dunque questa storia? Niente, come non ci hanno insegnato niente le vicende passate. La prossima volta, con questo atteggiamento, andrà ancora peggio.
(citazioni: “Sofista” di Platone e “Ad abolendam”, enciclica di Lucio III che dava il via all’Inquisizione)
Ivan
Il PGT è adottato, ma non ci avete convinto
In apertura il tecnico che ha prodotto il PGT, il dott. Pozzi, ha fatto una veloce panoramica "tecnica" sui vari documenti del Piano, riprendendo la presentazione che già fece qualche tempo fa. In seguito si è aperto il Consiglio comunale, con l'intervento del sindaco Melis che ha risposto ad alcune accuse rivolte alla sua amministrazione in questo periodo, ripercorrendo la storia urbanistica di Solbiate, inserendovi critiche all'operato delle passate amministrazioni, ancora "rappresentate" in Consiglio dai due ex sindaci Antonello Colombo e Giuseppe Bianchi. Il successivo dibattito è stato ricco e approfondito (finalmente), sono emerse differenti (e motivate) visioni e il sindaco Melis ha assicurato che è questo il momento in cui si apriranno le porte del PGT alla cittadinanza. Noi rimaniamo convinti dell'opportunità che tutto ciò fosse fatto prima dell'adozione del Piano in Consiglio comunale (la pensa così anche la Legge).
Non ho potuto prendere appunti, perciò riporto ai nostri lettori alcuni passaggi che ho ritenuto significativi, in ordine sparso:
- L'amministrazione stima che in 10 anni la popolazione crescerà del 10%, un dato che è in netto contrasto con il trend demografico in atto. "A fronte di una crescita attesa prossima allo zero, se non addirittura in decremento", ha scritto l'ARPA nella sua osservazione e mi piacerebbe capire come questa stima è stata controdedotta, dato che è su questo assunto che si innestano gli interventi a scopo residenziale; sul potenziale afflusso di popolazione e relativi servizi non è stato detto nulla.
- La delocalizzazione del cotonificio è un'opportunità che viene offerta a un imprenditore che la volesse cogliere. E' però risultato evidente dalla discussione che non esistono reali incentivi perché si concretizzi; inoltre non è stato chiarito se le tre aree convertite in industriali sono destinate esclusivamente alla delocalizzazione o anche a insediamenti industriali "normali";
- Siccome c'è lo svincolo - un'opera che l'amministrazione Melis non ha voluto, ma richiesta dall'amministrazione Colombo - e l'area è rovinata, meglio rovinarla ulteriormente "rivalutandola" e cercando di riportare allo stato naturale dei pezzi della Valle. Il risultato viene ottenuto perché una delle tre aree destinate alla delocalizzazione del cotonificio è situata in via Combattenti, la più vasta e appetibile. Su questo punto possiamo dire che "avevamo ragione noi"? Lo svincolo di Pedemontana è stato il peccato originale, che inevitabilmente, prima o poi, avrebbe portato qualcuno a compiere questo ragionamento, edificando ulteriormente l'area circostante allo svincolo stesso.
- L'amministrazione dichiara di aver tenuto conto delle osservazioni di ARPA e Provincia, che sono state controdedotte e che potranno essere ulteriormente prese in considerazione durante la fase amministrativa/procedurale che si è aperta oggi;
- Al parco di Villa Tobler non è stata garantita una maggiore "protezione" e la maggioranza ci lavorerà;
- Non è stato chiarito se il proprietario del golf, grazie alle modifiche portate dal PGT, potrà sfruttare i residui edificatori dell'area dell'Hotel - destinati a terziario - per costruire villette sul golf. Da più parti si è sentito dire che il proprietario di quell'area ha da tempo avanzato richieste in questa direzione.
- Il bosco di querce dietro a via dei Ronchi non è un bosco di querce, perché non ce ne sono abbastanza per definirlo come tale; inoltre non è stato chiarito se effettivamente su quell'area, destinata a verde pubblico, si possa costruire o meno. E' stato infine fatto notare dall'assessore come quella sia un'area poco appetibile, data la vicinanza di Pedemontana, ma è stata ribadito il concetto secondo il quale il PGT offre delle opportunità, che l'amministrazione spera vengano colte integralmente, ma non è detto che ciò avvenga;
- Per incentivare il commercio sull'asse centrale del paese sostanzialmente non è stato previsto nulla. E' stata riproposta l'idea dei negozi polifunzionali, ma non credo che siano citati nel PGT.
domenica 15 aprile 2012
Altre voci sul PGT
sabato 14 aprile 2012
Cosa non è successo ieri
Non voglio suggerire ai consiglieri cosa fare, mi pare ci sia gia' chi lo faccia, li invito solo a dedicare pochi minuti al video su youtube del Consiglio Comunale che in passato ho visto pubblicati su http://www.youtube.com/user/alsideve e guardare i loro banchi vuoti.
Nel caso a qualcuno venisse qualche dubbio, non faccio parte di nessuna delle forze politiche solbiatesi, ringrazio pero' i gestori di questo blog per dare la possibilita' a un semplice cittadino di esporre il proprio pensiero e colgo l'occasione per ringraziare anche a chi realizza e pubblica i filmati.
martedì 10 aprile 2012
Ci siamo (PGT is coming)
Ormai ci siamo, venerdì sarà approvato il Piano di Governo del Territorio di Solbiate Olona, nel sostanziale disinteresse dei solbiatesi. Ci abbiamo anche provato a risvegliare qualche briciola di orgoglio civico nei nostri concittadini, ma non ci siamo riusciti. Non è che speravamo di instaurare il modello nord europeo delle consensous conferences (ogni decisione relativa al territorio viene discussa e programmata insieme ai cittadini, che poi sarebbe l’intento del PGT) ma che almeno ci fosse una rivendicazione diffusa del diritto all’informazione un po’ ci speravamo. E invece niente.
Ci sono due problemi da affrontare: il primo è trovare le strategie utili a far uscire i cittadini dal loro torpore passivo, per far loro capire che è necessario cambiare la visione “Concordia” (mi rendo conto di un problema solo quando ci sbatto contro) in visione globale (mi devo chiedere quale sarà la conseguenza futura di una decisione presa oggi); il secondo è riuscire a trovare una stirpe di amministratori e politici (a tutti i livelli) che si rendano conto del primo problema e vogliano affrontarlo. Già, perché le due cose sono collegate e trascendono Solbiate Olona.
Da noi però siamo messi proprio male, forse anche per un problema storico, nel senso che i solbiatesi non sono mai stati addestrati a interessarsi in prima persona e comunitariamente di ciò che li riguarda. I consigli comunali sono ridotti ad agenzie di ratifica delle decisioni della giunta, le commissioni hanno completamente perso la loro facoltà di dare indicazioni e consigli (alcune non vengono nemmeno convocate) e i cittadini sono tenuti all’oscuro di tutto. In teoria avremmo anche un assessore alla comunicazione, che però non conosce la definizione stessa di comunicazione: è l’azione con cui rendiamo partecipe qualcun altro di qualcosa ed è sempre interattiva. Più probabilmente invece la conosce molto bene ed è proprio il motivo per cui la evita, troppe cose da spiegare e forse da nascondere. Viva la trasparenza, antico e dimenticato cavallo di battaglia.
Certo i nostri capi ci somministreranno ancora la solita lagna: “noi siamo qui, se avete qualcosa da chiedere venite pure”. Dall’alto dei loro seggi non hanno voglia di mischiarsi con la massa però ci concedono udienza. Ringraziamo commossi.
D’altronde come dargli torto, sicuramente non c’è stato un esodo di solbiatesi verso i loro uffici per le questioni che riguardano il PGT. Schiavi del concetto secondo cui sono autorizzato a occuparmi di qualcosa solo se mi riguarda direttamente. Concetto drammaticamente sbagliato. Tutto quanto ci riguarda direttamente, finché viviamo su questo territorio dobbiamo coltivare la responsabilità di preservarlo nel miglior modo possibile, non di permettere il libero sfogo di interessi particolari, quali che siano. Diranno che non c’è nessun interesse particolare. Forse sì, ma noi che ne sappiamo? Non ci avete mica resi partecipi di quello che avete deciso, né prima né dopo. Non ci avete mica permesso di assumerci questa famosa responsabilità. Non ci avete mica spiegato in che cosa consistono questi famosi conflitti di interesse che vi hanno fatto spostare l’adozione del PGT. Forse ci considerate troppo idioti per capirlo, o troppo poco meritevoli di attenzione per farvi perdere del tempo, in ogni caso vi sbagliate e in ogni caso non vi siete comportati come amministratori responsabili e rispettosi nei confronti dei vostri concittadini. Cosa che probabilmente vi interessa davvero poco. Riuscirete comunque a portare a casa il risultato, confidando ancora una volta, spero una delle ultime, nella poca lucidità del solbiatese medio (i solbiatesi non sono d’accordo? che mi insultino pure però provino a dimostrare il contrario se ci riescono) e nella delegittimazione di un consiglio comunale che non riesce più a essere organo legislativo, come invece dovrebbe. Insomma, la colpa è di tutti, degli amministratori, dei cittadini poco attenti e anche di chi, come noi, non forse è stato abbastanza incisivo nel portare avanti questa battaglia di riconoscimento democratico.
Speriamo nella prossima generazione di amministratori, che prima o poi arriverà. Speriamo soprattutto che si renda conto che se si vuole crescere è necessario farlo insieme e che la volontà popolare va cercata, stimolata, coltivata e curata perché sia sempre produttiva e propositiva. L’attenzione e l’interesse della proprio comunità non deve essere visto come un limite, ma come una fondamentale risorsa, perché la comunità che subisce solamente non sarà in grado di dare indicazioni e suggerimenti e le possibilità di sbagliare saranno più alte.
Ivan