lunedì 25 maggio 2009

Solbiate Democratica: la conclusione del Programma

Sviluppo socio-culturale

Le amministrazioni pubbliche dovrebbero considerare come una esigenza lo sviluppo culturale dei propri amministrati, soprattutto dei più giovani, perché questo presuppone e favorisce anche uno sviluppo sociale, e quindi una evoluzione delle persone verso lo status di cittadini. La promozione culturale quindi non dovrebbe essere considerata come un “qualcosa in più”, ma come qualcosa di importante e caratterizzante la vita pubblica.
Anche un comune piccolo come Solbiate Olona dovrebbe quindi adoperarsi in questo senso, con l’obiettivo primario di vincere la tentazione di accettare la partecipazione di pochi cittadini come un dato di fatto ineluttabile e non controvertibile. Si pone quindi il problema, e quindi l’obiettivo, di cercare di raggiungere e coinvolgere più persone possibili alle attività ideate ed organizzate dal comune, rendendole di maggiore impatto e interesse e pubblicizzandole nel modo adeguato.
Al momento attuale la proposta culturale a Solbiate Olona, per quanto articolata e più ricca rispetto a qualche tempo fa, sembra comunque navigare a vista, proponendo quello che capita e basandosi sulla proposta individuale o collettiva dei cittadini, penso al gruppo “Fuori dalle quinte”, agli spettacoli dell’oratorio, e alle iniziative sovracomunali che coinvolgono altri paesi della Valle Olona. Questo atteggiamento però disperde gli interessi e le risorse, e per questo motivo riteniamo che l’amministrazione comunale dovrebbe prima di tutto darsi un progetto, un qualcosa di specifico e caratterizzante che possa convogliare le risorse umane ed economiche per poter raggiungere un obiettivo dichiarato, che poi è quello di portare il maggior numero di persone possibile a partecipare alle iniziative e alle attività organizzate dal comune.
Il primo passo è quello dell’organigramma del settore culturale, perché di fatto al momento le proposte si spalmano su tre assessorati: quello alla cultura vero e proprio, quello del tempo libero e quello delle politiche sociali (gite per gli anziani ad esempio). E’ evidente che un unico assessorato che si occupi di tutte le proposte culturali renderebbe più omogenea e più semplice l’organizzazione delle stesse. L’assessore dovrebbe poi poter contare su un organo consultivo ed esecutivo con cui si possa trovare in piena sintonia, e cioè la commissione che, per i motivi appena detti, non si dovrebbe più chiamare “biblioteca”, ma “cultura”.
La commissione ideale è un organo “agile”, pochi membri ma molto motivati, con disponibilità di tempo e con il vivo desiderio di veder portati a termine i progetti proposti. Per questo motivo i membri ideali sono giovani, con idee e voglia di rischiare e che non si facciano condizionare dal concetto “facciamo solo le cose che finora hanno funzionato”. Il vantaggio è quello di provare a sfondare la porta del prevedibile e del preconfezionato e arrivare a tante persone finora dormienti.
Per reclutare i membri della commissione andremo a cercare in quei gruppi di giovani che si sono già rivelati per le loro doti e che hanno già provato a metterle in pratica, dimostrando quindi volontà di esternare verso gli altri le cose che ritengono importanti. Quindi gruppi teatrali, musicali, artistici di varia natura o singoli che già collaborano in progetti culturali di vario tipo. Il far parte della commissione cultura darebbe loro la possibilità di istituzionalizzare le loro proposte e quelle di altri che ritengono meritevoli, trasformandole in una risorsa per l’intera comunità.
Scopo della commissione sarà anche quello di raccogliere più informazioni possibili riguardanti le richieste culturali del paese, e per far questo ci avvaleremo dell’aiuto di commissari aggiunti deputati a questo scopo preciso, che possano partecipare saltuariamente a intervalli prefissati per relazionare sul loro lavoro. Questi commissari aggiunti saranno individuati per età, in modo che riportino le esigenze specifiche degli ambienti che preferibilmente frequentano, quindi studenti, adulti e anziani che svolgano comunque un qualche tipo di attività sociale e che sono in contatto con altre persone della loro età.
Venendo alle proposte vere e proprie l’idea di base è quella del progetto multidisciplinare, cioè l’approfondimento di un argomento che verrà scelto comunitariamente da assessore e commissione e tenendo conto delle richieste della cittadinanza, utilizzando tutte le risorse disponibili: i gruppi teatrali sceglieranno testi inerenti all’argomento, la rassegna cinematografica proporrà film adatti, verranno organizzate mostre, proposte gite ed escursioni nei luoghi significativi e verranno invitate persone esperte dell’argomento stesso, cercando di esaurirlo il più possibile con manifestazioni che tengano conto di differenti target generazionali con proposte ad hoc, che possano cioè interessare i più piccoli e i più anziani con iniziative diverse ma che ruotano comunque intorno allo stesso tema. Dovesse funzionare è possibile che la cittadinanza riesca a farsi coinvolgere nel processo in divenire di tutta la proposta culturale, sentendo l’esigenza, o anche solo la curiosità, di verificare ed assistere a tutti i modi possibili con cui poter approfondire e sviluppare un argomento di interesse generale.
Ad integrazione delle proposte descritte verranno organizzati corsi il più possibile rispondenti alle richieste dei cittadini, soprattutto dei più piccoli, cui verrà prestata particolare attenzione con corsi di espressione, psicomotricità, inglese e informatica, in modo che siano il più preparati possibile al confronto con il mondo esterno.
Elemento importante sarà anche la pubblicizzazione degli eventi. Il fatto di mettere “in rete”, cioè in contatto tra di loro, i gruppi e le associazioni partecipanti ai progetti culturali moltiplica le possibilità di diffusione degli eventi attraverso i canali già utilizzati dai singoli gruppi e associazioni. A tale scopo si dovrebbe cercare di coinvolgere anche le associazioni che non contribuiscono direttamente, come quelle sportive, che verranno “ricambiate” con la pubblicità delle loro iniziative attraverso gli stessi canali. Ovviamente la sua parte la dovrà fare anche il comune, attraverso il sito, magari con una sezione appositamente dedicata e più ampia, e attraverso tutti i percorsi canonici di diffusione delle notizie di interesse comune. Si deve anche cercare di esportare le iniziative ai paesi vicini, cercando di coinvolgere i comuni e le associazioni attraverso uno scambio di pubblicità per le rispettive iniziative, cosa che farebbe da viatico al punto successivo.
Vogliamo coltivare anche il sogno di un paese vissuto e non solo vivibile, e pertanto cercheremo di esportare le iniziative comunali al di fuori dei locali finora deputati ad ospitarle. Sfrutteremo pertanto la stagione estiva per concerti e cineforum all’aperto, perché l’estate non deve essere solo l’occasione per serate danzanti fruibili solo da una parte, sebbene appassionata, di cittadini. Ci sono anche tanti solbiatesi che vorrebbero avere l’occasione per vivere il proprio paese in modo più partecipato e noi di quello ci occuperemo. Sempre in tema di vissuto vogliamo proseguire ed approfondire il lavoro già fatto con l’allestimento del museo socio-storico mediante la realizzazione di un archivio multimediale di documentazione storica, con particolare attenzione all’ultimo conflitto e alla guerra di Liberazione, grazie al contributo dei solbiatesi che ancora conservano memoria di quell’epoca.
Parallelamente a questo tipo di iniziative infatti, sarebbe auspicabile verificare l’eventuale possibilità di costituire una supercommissione cultura che coinvolge gli altri paesi della Valle Olona, e che possa inizialmente affiancare e in futuro eventualmente sostituire le commissioni dei singoli comuni. Questa supercommissione avrebbe più fondi e quindi la possibilità di organizzare eventi più importanti e coinvolgenti, e potrebbe selezionare i membri, scegliendo i più preparati, i più capaci e i più motivati, e quindi quelli più in grado di portare avanti i progetti proposti. I comuni della Valle Olona potrebbero quindi arrivare ad un livello di proposta culturale simile a quello di una città di medie dimensioni, decisamente superiore a quanto i singoli comuni possano fare da soli, considerando anche che le distanze tra i vari comuni non sono mai proibitive e quindi gli spostamenti per seguire le varie manifestazioni sostanzialmente agevoli.
Nel seguire questo visione di un luogo per l’anima e non solo per il corpo è necessario partire dalla base, cioè dallo stimolare nei ragazzi più giovani il senso dell’appartenenza a una comunità, che in ultima analisi è quella pubblica. Proporremo quindi corsi di educazione civica per le scuole, in modo da far loro capire, dall’inizio, che la cosa pubblica non è qualcosa che appartiene agli altri, ma che appartiene a noi tutti, e che abbiamo il dovere e il diritto di coltivarla, custodirla, e far sì che venga rispettata. L’unico modo è la partecipazione, e per partecipare bisogna essere consapevoli.

Organizzazione amministrativa

Con le norme attualmente in vigore la giunta comunale ha un potere molto maggiore del consiglio, e questo priva l’amministrazione di un contropotere interno che può aiutare ad evitare la deriva verso situazioni “autoritarie” da parte della giunta stessa. Sarebbe quindi opportuno trasferire al consiglio parte delle prerogative della giunta, delegando ai consiglieri alcuni compiti esecutivi ed operativi. Questo permetterebbe di avere un controllo più capillare delle problematiche e una profondità di intervento più ampia, inoltre permetterebbe ai consiglieri di avere più chiara la situazione del territorio e portare all’attenzione della giunta le proprie esperienze. L’intento è che i frequenti contatti con le associazioni, gli enti pubblici e i semplici cittadini possa responsabilizzare i consiglieri, che saranno quindi chiamati a partecipare attivamente al dibattito amministrativo e non limitarsi ad alzare la mano quando viene loro richiesto. La stessa giunta sarà quindi costretta a confrontarsi con le esperienze sul territorio dei consiglieri che verranno aggiunte alle proprie, e questo non potrà che migliorare gli interventi che verranno adottati.
Pensiamo inoltre che il numero di assessori attualmente in carica sia troppo elevato, e che quindi vada ridimensionato, anche perché diverse competenze possono essere accorpate senza interferire con l’efficacia degli interventi. Limitare a cinque il numero degli assessori e limitarne le indennità potrebbe portare ad un risparmio nei prossimi cinque anni di una somma considerevole, troppo elevata, in un momento come questo e con le limitazioni dei trasferimenti di denaro dallo Stato, per poterci rinunciare. Questi soldi verranno interamente trasferiti ad attività in campo sociale. Cercheremo anche di mettere a punto un sistema (sul sito ad esempio) che possa permettere ai cittadini di dare il suo giudizio sull’operato di giunta e consiglio, in modo che si possano modificare eventuali atteggiamenti non graditi o interventi ritenuti inutili o insufficienti. Ad integrazione di questo verranno calendarizzati incontri tra cittadini e amministratori, in cui a turno uno o più assessori e consiglieri spiegheranno quello che si sta facendo, i motivi che hanno portato a queste scelte e i progetti in discussione, ascoltando le opinioni dei cittadini stessi e riportandole all’interno del dibattito amministrativo.
Nell’ottica di una maggiore trasparenza e democrazia cercheremo di coinvolgere maggiormente i membri di minoranza, chiedendo loro di partecipare alle commissioni per portare le loro idee e le loro esperienze ed affidando loro alcuni incarichi, ad esempio facendoli entrare nel consiglio della Solbiate Olona Servizi.

I primi cento giorni

Il primo passo sarà la formulazione del PGT sulla base delle indicazioni illustrate nel programma. Nel frattempo chiederemo un incontro con l’imprenditore che ha ricevuto l’appalto per la riqualificazione urbanistica dell’area ex-SIR per cercare un accordo che possa modificare il progetto presentato, che presenta punti non chiari e altri decisamente migliorabili.
Metteremo in agenda incontri con i sindaci dei comuni limitrofi per cercare posizioni condivise di intervento in vari campi: ambientale (fondo valle, monitoraggio di aria e acqua, bonifica dell’amianto ecc.), sociale (implementazione dei Piani di Zona, collaborazione per situazioni di disagio di minori e anziani, incontri con le parti sociali per la crisi economica ecc.), economico (accesso a Fondi regionali, nazionali o comunitari per le riqualificazioni ambientali e urbanistiche, unione ad altri gruppi di pressione per limitare il rispetto del patto di stabilità per situazioni critiche), istituzionale (limitazione della privatizzazione dell’acqua potabile), culturale e ricreativo.
Chiederemo anche un incontro con i responsabili della Pedemontana per ottenere opere di compensazione ambientale il più possibile efficaci e qualificanti.
Avvieremo contatti con i responsabili delle Associazioni di volontariato e con quelle sportive, con la Pro Loco, la Parrocchia, la Protezione civile e con tutte le componenti che possono garantire una ricaduta sociale positiva della loro attività, garantendo l’appoggio del comune e operando iniziative condivise.
Ripenseremo all’organizzazione degli assessorati, per limitarne il numero e riorganizzarne le competenze, procedendo alla riduzione dei rimborsi a livelli compatibili con la reale attività svolta. I soldi risparmiati verranno interamente destinati all’ambito sociale.
Metteremo in opera gli interventi utili per contrastare gli effetti della crisi economica che non siano stati già avviati, a partire dalla formazione di un Fondo anti crisi e la ridefinizione del budget per la spesa sociale.
Cercheremo infine di ottenere dal dirigente scolastico delle scuole medie la possibilità di effettuare corsi di educazione civica a partire dal prossimo anno scolastico.

mercoledì 20 maggio 2009

domenica 17 maggio 2009

Riceviamo e pubblichiamo

Prendendo atto delle notizie apparse sugli organi di stampa locali circa la presentazione della lista denominata “Per Solbiate” supportata dai simboli di partito del “Popolo delle Libertà” e della “Lega Nord”, i consiglieri Luca Bianchi e Fabio Colombo, nonché gli ex-consiglieri Enrico Amoroso, Alessia Lazzaretti e Roberto Viganò, intendono comunicare la loro distanza dalla nuova formazione “Per Solbiate” ed il dissenso circa l’utilizzo del nome, sottolineando che lo stesso non rappresenta continuità politica con il passato in quanto le precedenti amministrazioni non erano e non intendevano essere espressioni sul territorio di partiti politici. Tale utilizzo rappresenta un impiego improprio di un nome nato per dare un’identità ben definita a valori ed idee non più riscontrabili.

Per questo motivo, siamo a prendere le distanze anche da quanto riportato sul sito www.varesenews.it il 12 maggio 2009, in cui “Bianchi [Giuseppe] definisce la sua lista ancorata al vecchio nome per quanto riguarda valori e punti di riferimento”. Riteniamo infatti che i valori attuali siano ben lontani dai principi ispiratori della lista civica “Per Solbiate” e, atteggiamenti come la mancanza di comunicazione verso i cittadini nonché le colorite forme espressive utilizzate contro chiunque abbia manifestato dissenso, hanno rappresentato il modello gestionale di questa giunta; comportamento adottato anche nei confronti di una buona parte dei consiglieri di maggioranza durante tutto il mandato. La volontà politica di non perseguire gli obiettivi previsti dal programma elettorale condiviso nel 2004, tradendo la fiducia espressa dai cittadini nel momento del voto, è stata la motivazione alla base delle dimissioni di tre consiglieri.
La mancanza di riscontri positivi nei prolungati tentativi di accordo con il Partito Democratico avvenuti nei mesi scorsi, ed il timore di veder diminuito il proprio elettorato, hanno spinto l’attuale amministrazione a correre ai ripari cercando repentine alleanze con la Lega Nord, partito che, seppur negli ultimi vent’anni si sia sempre seduto sui banchi dell’opposizione, è stato pronto a cogliere l’occasione di puntare a sedere sui banchi della maggioranza, alleandosi con il gruppo storicamente antagonista. L’improvvisa alleanza con il PdL, che ha di fatto rotto i preesistenti equilibri locali, rappresenta inoltre un capovolgimento del pensiero politico di una parte dell’attuale lista di maggioranza sebbene rientri nei principi delle libertà di scelta individuali che non necessariamente devono rispettare forme di coerenza.

Tale cambiamento di rotta, da lista civica a lista politica, è stato svolto senza dare informazione nemmeno ad alcuni consiglieri tutt’ora in carica, i quali sono venuti a conoscenza di queste notizie direttamente dagli organi di informazione.
Confidiamo quindi nella capacità critica dei nostri concittadini nel prestare la massima attenzione a giochi politici che non hanno nel loro interesse il benessere del paese, ed invitiamo tutti i solbiatesi a partecipare a qualsiasi forma di discussione volta a fare chiarezza circa i vari programmi elettorali.

Sottoscritto da:
I Consiglieri dimissionati:
Enrico Amoroso - Alessia Lazzaretti - Roberto Viganò
I Consiglieri di maggioranza:
Luca Bianchi - Fabio Colombo

giovedì 14 maggio 2009

Solbiate Democratica: Politiche Sociali

Si tratta dell’argomento più complesso è che merita più attenzione nell’immediato poiché la recente crisi economica potrebbe mettere a dura prova la strutture, le procedure e le politiche finora intraprese. Ci potrebbe essere un aumento della disoccupazione e della cassa integrazione e quindi un aumento delle richieste di accesso ai contributi comunali. Bisogna anche considerare che la provincia di Varese è una delle province più vecchie d’Italia e d’Europa, e la sua popolazione sta continuando ad invecchiare, questo significa che nei prossimi anni, e comunque presto o tardi, ci troveremo ad affrontare problematiche sociali, economiche e sanitarie di difficile soluzione se non a prezzo di importanti investimenti. Tutto questo implicherà un sovraccarico di oneri per le famiglie, soprattutto per quelle che già ora non si trovano in condizioni economiche privilegiate. Si tratta pertanto di una sistema di problematiche che necessita di interventi ad ampio respiro, che esulano dalle competenze specifiche di Solbiate Olona e della sua amministrazione, e che quindi devono essere affrontati anche e soprattutto a livello sovra comunale e regionale.
Lo strumento che la legge prevede per definire, progettare e realizzare gli interventi che compongono l’offerta complessiva dei servizi socio-assistenziali, forniti da soggetti pubblici, privati e del privato sociale è il Piano di Zona, uno strumento in grado di coinvolgere e meglio coordinare tutte le realtà locali presenti sul territorio. In grado anche, e soprattutto, di qualificare la spesa con un impiego coerente delle risorse, promuovere solidarietà e aiuto, oltre che responsabilizzare i cittadini e le stesse strutture nella programmazione e nella verifica dei servizi.
Per prima cosa quindi è necessario avviare contatti più stretti con i paesi che fanno parte del piano di zona del distretto di Castellanza, di cui Solbiate fa parte, e creare un gruppo di pressione a livello istituzionale (stato, regione) perché si comincino ad affrontare le questioni che nei prossimi anni saranno forse il problema sociale più importante, cioè quello degli anziani non autosufficienti o con vari tipi di limiti, fisici ed economici, in modo che non vengano messe in difficoltà le famiglie.
Perché sia poi assicurato un adeguato coordinamento delle risorse umane e finanziarie sono state messe in atto alcune strategie per favorire la partecipazione dei destinatari, l’approfondimento degli aspetti gestionali, i rapporti con il Terzo Settore (privati che operano nel campo sociale, cioè associazioni di volontariato, cooperative sociali, fondazioni ecc.), e l’integrazione all’interno delle varie istituzioni per poter costruire un modello di sviluppo sostenibile rispetto ai bisogni della persona. I rapporti con il terzo settore non sono ancora completamente sviluppati e quindi proponiamo una maggiore partecipazione nei due livelli possibili: a livello comunale mediante l’attivazione di un osservatorio sociale che veda coinvolti assistente sociale, assessore alle politiche sociali, associazioni di volontariato e Parrocchia, eventualmente rappresentanti del mondo economico di Solbiate (imprenditori, sindacati, lavoratori) e del mondo giovanile, in modo da avere un quadro sempre più preciso e puntuale sulla situazione sociale del paese ed essere in grado di rispondere in tempi brevi a situazioni di difficoltà non appena si manifestino; a livello sovracomunale per poter partecipare all’Accordo di Programma del piano di zona con una maggiore consapevolezza delle problematiche e con idee più chiare sulle priorità da affrontare grazie al lavoro svolto a livello comunale. Altro obiettivo sarà quello di allacciare relazioni con associazioni di volontariato non direttamente operanti nel nostro comune ma alle quali potersi comunque appoggiare (trasporto anziani e disabili, sostegno psicologico ecc).
Tra gli strumenti a disposizione dell’assessorato proponiamo l’istituzione di un fondo anticrisi in prospettiva di eventuali e gravi ricadute sul nostro territorio della crisi economica. Il fondo verrà finanziato con variazioni di bilancio, con l’eliminazione di alcuni assessorati e la ridefinizione dei loro emolumenti. I fondi messi a disposizione poi verranno utilizzati sulla base di reali esigenze e in accordo con il piano di intervento dei Piani di zona, attento a precisi progetti integrati più che alla dispensazione a pioggia.
Lo strumento utilizzato per stabilire le graduatorie è quello dell’ISEE e a quello faremo riferimento. Conosciamo bene i limiti della dichiarazione ISEE e ci attiveremo per apportare le opportune modifiche mediante un controllo più efficace sul territorio in collaborazione con l’osservatorio e l’assistenza sociale. I nostri stessi consiglieri si adopereranno per aiutare le famiglie ad ottenere la dichiarazione ISEE attraverso le strutture competenti, in modo da agevolare al massimo le procedure.
Al momento attuale nell’Ambito Valle Olona (piano di zona distretto di Castellanza) sono attive iniziative nell’ambito di quattro aree: minori, disabili, anziani, nuove povertà. L’area minori è quella più attiva e sviluppata con vari progetti in corso, che ovviamente continueremo a sostenere. Per quanto riguarda l’area disabili sono stati individuati dei limiti per quanto riguarda l’assistenza domiciliare, che ha un numero ancora basso di utenti forse a causa di un problema di comunicazione, e per i disabili adulti, che quando perdono i genitori potrebbero trovarsi in situazioni difficili. Chiederemo quindi che vengano avviati progetti in questo senso. E’ però evidente una mancanza di progetti a favore degli anziani, soprattutto non autosufficienti, che vengono sostenuti con i buoni sociali e con i voucher sociali (contributi destinati alle famiglie e ai singoli, rispettivamente), oltre che con le altre forme canoniche di assistenza. Non si parla però di investimenti strutturali in case di riposo diurne e residenziali, che dovrà quindi essere l’argomento su cui concentrarsi.
Le politiche sociali però non riguardano solo le persone in difficoltà, ma anche l’allestimento di un sistema di crescita complessiva il più possibile armonica. E’ necessario collaborare con tutte le istituzioni e le associazioni che si occupano dei ragazzi, perché al momento siamo in una situazione di quasi monopolio da parte dell’oratorio. Siamo ovviamente contenti del lavoro svolto dall’oratorio, ma si potrebbe determinare una perdita di controllo sui ragazzi quando, arrivati all’età fatidica di quattordici o quindici anni, smettono di andare all’oratorio e non vanno più da nessuna parte. Bisogna considerare anche quelle famiglie e quei ragazzi che l’oratorio non lo frequentano, e che non devono essere dimenticati o ignorati. Il problema quindi è la mancanza di centri di aggregazione adolescenziale o post adolescenziale riconosciuti dai ragazzi come posti dove valga la pena di passare il tempo. Ad esempio luoghi dove si possa andare a suonare o campi di calcetto comunale a prezzi simbolici (fuori dall’oratorio dove i ragazzi non vanno perché non vogliono mischiarsi ai bambini), un playground di basket, percorsi protetti e sicuri per le biciclette e le mountain bike, e tutto quanto può essere utile allo svago e al tempo libero che sia all’aperto e aggregante.
A maggior ragione sarà determinante l’attenzione verso le società sportive che già svolgono attività agonistica e di promozione sportiva sul nostro territorio, visto l’importante ricaduta sociale garantita dalla loro opera. Ormai da un po’ di tempo le società sportive hanno difficoltà di reperimento fondi perché le sponsorizzazioni, soprattutto in questo periodo, diminuiscono di numero e di impegno finanziario, mentre invece i costi di gestione continuano ad aumentare. E’ pertanto indispensabile continuare a garantire il sostegno dell’amministrazione attraverso i contributi comunali e l’utilizzo degli impianti, con una particolare attenzione per le società maggiormente impegnate nell’attività giovanile.
Proporremo anche che a turno gli assessori e i consiglieri comunali si rendano disponibili come autisti designati, che si occupino cioè di riportare a casa i ragazzi che ne facciano richiesta alla fine delle serate in discoteca o nei locali, per evitare che guidino dopo aver bevuto.
Particolare attenzione sarà rivolta anche all’immigrazione, sebbene i numeri al momento non sembrino essere degni di particolare attenzione. La parola d’ordine è integrazione, stando però attenti alle situazioni di borderline sociale, non solo riguardo agli stranieri, ma in generale ai nuovi arrivati e agli stessi residenti che lo necessitino. In generale cercheremo di far capire che l’immigrazione, legale e regolamentata, deve essere considerata una risorsa e non un problema, soprattutto in un territorio come il nostro in cui la popolazione sta appunto invecchiando e i dati di natalità sono molto bassi.
Discorso differente è quello della sicurezza, che in una società civile deve essere considerato alla stregua di un diritto acquisito, e quindi senza appartenenza politica. Siccome noi saremo sempre e comunque dalla parte della legalità ci impegneremo con le risorse disponibili contro chi minaccia le cose e le persone nel nostro territorio. Estenderemo pertanto il controllo notturno, che ora è limitato agli edifici comunali, valutando eventualmente convenzioni con la vigilanza privata, senza mai, al di là di quello che potrebbe eventualmente dire la legge, ricorrere all’ausilio delle ronde di cittadini, perché la sicurezza deve essere garantita dalla forze dell’ordine e non dai cittadini, non preparati ed addestrati. Per questo sosterremo anche procedure di addestramento qualificante per la nostra Protezione Civile.
Un grande capitolo è rappresentato dal diritto allo studio. Al momento la spesa per gli insegnanti di sostegno per i ragazzi in difficoltà è molto alta perché si è scelto di sostenere tutti i ragazzi segnalati come bisognosi di attenzioni speciali, indipendentemente dal fatto che la loro necessità sia certificata o meno. Non vogliamo negare l’aiuto a chi lo necessita ma pensiamo sia più giusto certificare comunque tutte le situazioni di disagio, per normalizzare e razionalizzare gli interventi. Manterremo la tradizione dei contributi per le spese di trasporto e le borse di studio, con la differenza che verranno privilegiate le famiglie che più li necessitano. Riteniamo infatti di dover privilegiare chi può avere difficoltà nel far studiare i figli, e contribuire quindi al buon esito dell’esperienza scolastica che può portare a un migliore inserimento nel mondo del lavoro e quindi a elevare la situazione economica della famiglia. Ci impegneremo per garantire prestiti per l’acquisto di libri e per la frequenza di corsi professionali, utili anche per chi, in una situazione di crisi economica come questa, ha perduto il lavoro e necessita di strumenti per riqualificarsi e ricollocarsi.

martedì 12 maggio 2009

La politica dei trenta denari

Mi avevano avvertito. Chi partecipa ad una competizione elettorale diventa subito il bersaglio di qualcosa e di qualcuno, di solito dei suoi avversari. Mi avevano anche avvertito che gli attacchi non sarebbero stati politici ma personali. Il fatto che sia puntualmente avvenuto quindi non mi stupisce, fa un po’ specie che alcuni degli attacchi vengano dalle stesse persone che mi avevano avvertito, ma fa niente, è bello anche fare i superiori. Stop, fine delle polemiche, non cadrò nel tranello di metterla sul patetico, Solbiate Democratica non ha niente da nascondere e soprattutto non ha niente di cui vergognarsi, se poi qualcuno pensa il contrario o fa finta di pensare il contrario sono affari suoi, mi chiedo solo che vantaggio gli possa derivare da un atteggiamento del genere.
Vengo al punto. All’inizio la nostra decisione di concorrere alle elezioni amministrative è stata “salutata” come una trappola in cui siamo caduti per volere dell’attuale amministrazione, che vedeva di buon occhio la dispersione dei voti tra gli oppositori, per trasformarsi subito dopo in un complotto di cui siamo co-protagonisti. L’ultima versione è che ci siamo venduti, per i canonici trenta denari. Mi chiedo a questo punto chi sia il patetico, soprattutto alla luce di quello che è successo poi. Pensare che un gruppo di persone del PD abbia fatto un accordo con una lista PDL-Lega non è stupido, è offensivo. Per lo meno dal mio punto di vista. Non abbiamo niente da spartire (in senso reale e metaforico) con i personaggi che hanno sponsorizzato questa operazione e con quelli, parlo degli amministratori uscenti, che si sono prestati a questo scempio, ma su questo argomento torneremo con dovizia di particolari.
Adesso voglio togliermi la soddisfazione di usare un po’ di sana retorica da dibattimento politico: lasciate stare i miei ragazzi (sia i più giovani che i più anziani). Lasciateli stare perché qui nessuno si è venduto né ha fatto complotti, nessuno è alla ricerca di ritorni personali, nessuno vuole chiedere niente alla politica ma ha deciso invece di mettere a disposizione quello che alla politica può dare. Lasciate stare i miei ragazzi perché hanno volontà e passione, e non bisogna insultarli solo perché un po’ li invidiate. Lasciateli stare perché hanno talento e capacità, e sono risorse che possono servire a tutti. Lasciateli stare perché ci credono davvero, non hanno fatto conti, non hanno pensato a quanto si può guadagnare o si può perdere, non hanno interessi da difendere o altri su cui mettere le mani. Lasciateli stare perché sono gli unici che stanno pensando anche alla Solbiate Olona che ci sarà tra vent’anni e non solo a quella che ci sarà tra due mesi. Volete prendervela per forza con qualcuno? Prendetevela con me, sapete dove trovarmi. Offendetemi, insultatemi, accusatemi di essere la mente e l’anima di complotti, vendette o svendite, tanto lo sapete anche voi che non è vero. Oppure, ancora meglio, smettetela e concentratevi su quello che è il vero avversario, e cioè la politica degli affari, degli interessi personali, del controllo e della gestione del territorio da parte di poche persone che pensano di poterlo fare per diritto acquisito, perché è quella la vera politica dei trenta denari.

Ivan Vaghi, candidato sindaco per Solbiate Democratica

lunedì 4 maggio 2009

Solbiate Democratica - Il Programma: Introduzione e Ambiente e territorio



Noi tutti vogliamo vivere serenamente e quando questo non è possibile speriamo fortemente che un giorno possa comunque accadere. La politica come la intendiamo noi è quella cosa che riduce la distanza tra oggi e “un giorno”, sia a livello nazionale che a livello locale. Nei nostri progetti quello è il giorno in cui i cittadini saranno parte integrante delle scelte che li riguardano, in cui lo stato sociale sarà garanzia di solidarietà e in cui le amministrazioni avranno come faro illuminante la salute pubblica e la crescita sociale e culturale dei loro cittadini. Se tutto questo sembra troppo difficile dobbiamo pensare che non ci meritiamo niente di meno, e se sembra troppo lontano è perché forse la strada per arrivarci non è stata mai veramente intrapresa. Non pretendiamo di risolvere subito i problemi che ci riguardano, ma vogliamo contribuire a stimolare nelle persone la consapevolezza che è necessario cominciare questo cammino, a cominciare da Solbiate Olona.
La scelta di concorrere alle prossime elezioni amministrative è frutto di una riflessione ponderata e per nulla facile. Siamo consapevoli che sarà complesso inserirci in un panorama come quello solbiatese occupato da varie liste, civiche e non, che si sono già “spartite” i voti dei nostri concittadini. Ma i momenti di difficoltà sono quelli in cui bisogna alzare la testa, e le situazioni complicate quelle che obbligano a moltiplicare gli sforzi. Vogliamo concorrere per sottolineare i principi e i valori che fanno parte della nostra natura, primo fra tutti il considerare l’interesse collettivo più importante dell’interesse individuale, e sviluppando quindi una politica che ha questo obiettivo come fondante e continuo punto di riferimento. Ci proponiamo quindi come garante dei cittadini e ci schieriamo dalla loro parte per fare da tramite tra le loro esigenze e le istituzioni che dovranno onorarle. Maggiore sarà la forza che verrà data alla nostra lista maggiore sarà la forza su cui i solbiatesi potranno contare.
Le situazioni di emergenza, come quella economica che stiamo attraversando e, se permettete, anche quella politica del nostro paese, che pensa alle ronde e agli affari di pochi invece che sviluppare progetti di solidarietà e di distribuzione delle risorse, sono paradossalmente i momenti più propizi per provare a sovvertire i valori dominanti e sostituirli con un sistema di valori differente. A livello nazionale e internazionale questo si può esprimere con un ripensamento del sistema economico e finanziario globale che consenta una efficace ricaduta positiva sul sistema dello stato sociale, mentre a livello locale si può tradurre in una maggiore attenzione alla qualità della vita complessiva, andando a ricercare una crescita compatibile con le reali esigenze della popolazione. Le parole d’ordine della nostra campagna elettorale saranno quindi solidarietà e sostenibilità, e siamo sicuri che si possano tradurre in pratica.
Il programma che abbiamo preparato è uno sforzo di civiltà, il desiderio di mettere in pratica i fondamenti di una politica e di una amministrazione che deve essere etica e solidale. Etica perché deve rispettare i nostri valori distintivi, che sono quelli della democrazia, della partecipazione, della legalità a qualsiasi livello, della distribuzione equa delle risorse. Solidale perché nessuno mai deve essere lasciato indietro, e perché ogni singolo cittadino deve sentirsi parte di tutta la comunità.


Ambiente e territorio

Si tratta di un punto fondamentale e prioritario su cui riteniamo debba essere concentrato lo sforzo maggiore, perché una buona gestione territoriale e ambientale può aumentare la qualità complessiva della vita, in termini di salute pubblica, di risparmio energetico, di accesso a luoghi sicuri per la vita quotidiana e il tempo libero. Tutti dicono che si vogliono impegnare in questo senso, ma poi tutti continuano a costruire in modo poco attento e poco responsabile. Solbiate Olona si trova in una posizione critica per quanto riguarda l’inquinamento ambientale, stretto tra l’asse del Sempione, la Varesina, l’Autostrada dei Laghi con la superstrada per Malpensa, due strade provinciali e la futura Pedemontana, in una zona industriale che non ci risparmia nemmeno il traffico pesante. In generale la Pianura Padana è una delle zone più inquinate d’Europa e a questo dobbiamo aggiungere il punto interrogativo rappresentato da una delle industrie a più alto rischio ambientale in Lombardia, e situata proprio sul nostro territorio.
Partendo da questi presupposti lavoreremo a un PGT (Piano di Governo del Territorio) che preveda alcune regole irrinunciabili:
Interruzione del consumo di territorio per la costruzione di nuovi insediamenti residenziali, salvaguardando quindi le zone di verde rimaste e allestendone di nuove dove possibile. Abbiamo bisogno di “polmoni” verdi e di zone boschive come barriera anti-smog e anti-rumore, e su cui poter contare per la pratica sportiva e il tempo libero. Si dovrà pensare soprattutto alla zona verde di collegamento con Fagnano Olona in prospettiva Pedemontana, sfruttando la costruzione (e i fondi) della nuova autostrada per allestire un’area che abbia anche un valore ambientale. Sarà anche necessario operare in stretto contatto con i responsabili della costruzione della Pedemontana affinché le procedure di costruzione e i dispositivi antirumore e antinquinamento siano adeguati, e che il risultato estetico non sia penalizzante. Lo stesso discorso vale per il fondo valle: è necessario una valutazione, da rendere pubblica, della situazione delle aree industriali dismesse e non (amianto, inquinamento del terreno e delle acque), per poter accedere ai fondi (compresi quelli dell’EXPO 2015) destinati alla riqualificazione ambientale.
Promuovere una politica edilizia che si occupi della ristrutturazione di vecchi edifici già esistenti o la loro sostituzione con nuovi insediamenti, senza variare considerevolmente la volumetria totale già esistente in paese, con particolare attenzione al recupero del centro storico e dei suoi cortili. Proporremo quindi sgravi degli oneri per quelle imprese edili che si concentreranno su questo tipo di lavori, tanto più ingenti tanto più verranno adottati principi di edilizia sostenibile tesa alla minimizzazione del consumo energetico.
Limitare il più possibile l’utilizzo delle automobili quando non strettamente necessario, pensando quindi ad aree a traffico limitato, parcheggi a tempo in zone sensibili, sviluppo di percorsi protetti pedonali e ciclabili, scuolabus/pedibus per i bambini e i ragazzi delle scuole, incentivazione della piccola distribuzione commerciale. Servirà anche una politica sovracomunale per il traffico in transito, per poterlo distribuire il più possibile e il più velocemente sulle arterie di grande scorrimento, soprattutto per quanto riguarda il traffico pesante in prospettiva Pedemontana. Serviranno pertanto doverosi interventi di natura viabilistica, e in quest’ottica diventa irrinunciabile la costruzione di un impianto che sfrutti il principio della rotatoria nell’incrocio tra via Patrioti e via IV Novembre, realizzabile dopo l’acquisizione di competenza di quel tratto di provinciale da parte del comune. Ci preoccuperemo anche della messa in sicurezza dell’uscita del campo sportivo attraverso l’allestimento di dissuasori.
Promuovere la partecipazione pubblica per la definizione del PGT: i cittadini non possono più subire le scelte di politica urbanistica ed ambientale senza poter dare la propria opinione, e quindi, anche in ottemperanza alle disposizioni di legge, verranno chiamati ad esprimersi attraverso assemblee pubbliche.
E’ ormai necessario pensare anche ad ottimizzare il consumo energetico per diminuire i costi a carico di amministrazione e famiglie e contribuire al miglioramento della qualità dell’aria. Proporremo quindi incentivazioni dell’installazione di impianti di energia alternativa e rinnovabile, oltre a pensare di adottarle il prima possibile per gli edifici comunali. Vogliamo sperare che l’esempio dato dall’amministrazione possa convincere molti cittadini a seguire questa strada. L’obiettivo sarà quello di ottenere per il comune di Solbiate Olona la certificazione EMAS (Eco-Management and Audit Scheme), rilasciato agli enti e alle aziende che adottano corrette procedure di risparmio energetico e utilizzo del territorio. Per riuscirci apriremo collaborazioni con organizzazioni no-profit che si occupano dell’argomento (ad esempio Agenda 21) per stabilire i tempi e le procedure necessarie.
Sul versante inquinamento e rischio ambientale chiederemo un confronto con le aziende a rischio ambientale per verificare il rispetto delle procedure di sicurezza e i dati relativi all’inquinamento ambientale dell’area limitrofa alla fabbrica, che ci impegneremo a rendere pubblici.
Verrà prestata attenzione anche alla qualità della nostra acqua potabile, che verrà monitorata attraverso analisi chimiche i cui risultati verranno resi pubblici e confrontati con quelli delle acque minerali in commercio. Una buona qualità dell’acqua potrebbe rendere superfluo l’acquisto di acque minerali con evidenti risparmi economici e ambientali.
Opereremo anche per evolvere il concetto di manutenzione del patrimonio ambientale e architettonico verso quello di cura, cioè di amore per la conservazione di quanto è presente a Solbiate Olona in ricordo del lavoro e della tradizioni delle generazioni che ci hanno preceduto.
Come si può intuire non si tratta di interventi che si possono risolvere in breve tempo, non basterà forse una legislatura, ma è davvero fondamentale cominciare a pensare al nostro territorio e alla nostra salute dandosi degli obiettivi irrinunciabili: un ambiente il più possibile salubre, la possibilità di poter fare a meno dell’automobile per gli spostamenti in paese, il recupero di un ambiente urbano che sia comunitario e non di transito. Non si possono raggiungere questi obiettivi continuando a costruire senza criterio, continuando a pensare a parcheggi invece che a zone pedonali e rinunciando a considerare la questione ambientale come essenziale e prioritaria. Dobbiamo capire che i cittadini vengono prima e che si può comunque trovare il modo di sostenere un’economia che sia compatibile l’ambiente in cui ci troviamo a vivere.