lunedì 30 giugno 2008

Domanda: SIAMO DI NUOVO AL VERDE ?

di Gianni Casetta

(ricevuto via mail e pubblicato il 30 giugno 2008)

Visto i contenuti e tenuto conto di comparazioni con il passato adombrate, mi permetto di rilevare come questi siano improponibili, sia nella forma che nella sostanza, partendo proprio dal concetto di analisi costi/benefici, così ben richiamato.
Posso parlare con conoscenza di causa, essendo stato partecipe di ogni passo del progetto di rifacimento dell’oratorio, ed essendo parte in causa a difesa, non solo degli alberi, perché non è solo di questo che si tratta, ma di tutto lo spazio che si intende sottrarre alla fruizione delle scolaresche, presenti e future, della scuola G. Pascoli.
Orbene, il progetto oratoriano nasce dalla constatazione dell’obsolescenza e della pericolosità di alcune strutture del vecchio oratorio (il redattore del blog dovrebbe essere al corrente che, ad esempio, il soffitto della vecchia cappella si era in piu’ punti staccato, visto che all’epoca la frequentava); da qui è partita la revisione della struttura da parte dei consigli pastorale ed economico della Parrocchia, con la presa in analisi del fattore costi/benefici, della quantificazione delle risorse disponibili e delle modalità esecutive.
Per realizzare il progetto, sono stati coinvolti tutti gli specialisti (architetti ed ingegneri) disposti a dare il contributo delle loro idee. Queste sono state portate a conoscenza della comunità, valutate, accettate e messe in pratica. Si è trattato quindi di scelte CONDIVISE ed i benefici dell’intervento sono innegabili, nonostante l’abbattimento degli alberi, e sono sotto gli occhi di tutti.
Il redattore (ed il consigliere che qui scrive), che sono ben addentro alle cose dell’Amministrazione, possono confermare che lo stesso procedimento è stato adottato per quanto concerne la scuola G Pascoli? Ed anche per quanto concerne la trasformazione di un’area vincolata a verde pubblico in una strada ad alto scorrimento?
L’intervento sulla scuola viene definito un abbattimento di piante modesto: certo, se si sorvola sul fatto che, con gli alberi sparisce anche una fetta di spazi, già ora sottodimensionati rispetto agli standard previsti dalla legge vigente in fatto di rapporti tra numero di aule e spazi dedicati.
Epperò, cosa succederà tra qualche anno quando gli insediamenti abitativi di via Mazzini e di via Vignole riverseranno ancora piu’ alunni nella scuola? Quali saranno allora i costi, a fronte dell’irrisorio vantaggio di dieci, dicasi dieci!, posti macchina, peraltro nemmeno previsti dallo studio sulla viabilità commissionato da questa Amministrazione nel vicino anno 2005? Qualcuno nell’Amministrazione si è posto la domanda?
A me sembra che un’appropriata analisi costi/benefici avrebbe dovuto portare a conclusioni opposte a quelle cui si è stoltamente pervenuti ed alle quali si è pervicacemente attaccati.
Ci sono cose così grossolane che bisognerebbe vergognarsi al solo pensarle; ma ci sono momenti in cui bisogna vergognarsi di non dirle; quindi dico che mi vergogno di avere un Sindaco che non ha il coraggio di sostenere le sue decisioni in un dibattito pubblico, piu’ volte e da piu’ parti richiesto, e mi chiedo anche se valga ancora la pena di coltivare simpatie per un Partito Democratico che si schiera a sostegno di comportamenti così antidemocratici, quali quelli cui stiamo assistendo da qualche anno a questa parte.
Ebbene sì, SIAMO DI NUOVO LA VERDE, in bolletta sparata, perché siamo molto poveri di valori autentici che scompaiono sempre piu’ frequentemente; tra essi la “democrazia”, dopo quanto avvenuto nell’ultimo consiglio comunale, al grido sindachese di VERGOGNA!
Ed i tentativi di dare un senso ai comportamenti “mussoliniani” di sindaco e giunta suonano patetici in questo sito, che vuole definirsi….. Democratico.

mercoledì 25 giugno 2008

Il ritorno del caimano

di Ivan Vaghi



Ve lo concedo, questo blog sta diventando una specie di zoo, ma le metafore animalesche non le ho inventate io, e poi rendono moltissimo l’idea. Per quelli che non lo sapessero il caimano è Silvio Berlusconi, e per ritorno si intende l’ultima sua trovata che gli consente di svicolare l’ultimo dei processi che lo vede inquisito. Certo in questo modo eviteranno la galera anche migliaia di sani delinquenti, ma in fondo il concetto di certezza della pena ha significato solo durante le elezioni, e una volta che quei fessi degli italiani hanno votato chi se ne frega più. Lo so che l’antiberlusconismo non è più di moda, che bisogna fare i superiori, trattare argomenti specifici e circostanziare le critiche, che insomma Berlusconi è solo un degno avversario politico. Un avversario politico che però risponde alle mani tese con gli sputi in faccia. Degno? Lasciamo perdere. Vorrei però sottolineare che quello che dico è una mia opinione personale e che non parlo a nome del circolo di Solbiate né tantomeno del PD e quindi vorrei esprimere due o tre concetti, assumendone la piena responsabilità, che riguardano il nostro “degno avversario politico”, a cominciare da quei fenomeni dei suoi alleati, leoni (metafora animalesca) di carta che stanno ai piedi del tavolo scodinzolando nell’attesa che cada qualche briciola del fiero pasto del caimano. Vogliamo parlare della Lega? Quei fenomeni che hanno costruito una carriera romana cavalcando quel federalismo che loro prima di tutti non vogliono e che sanno non verrà mai realizzato. E che dire di Fini, già allievo e delfino (questa non è una metafora, il delfino era l’erede al trono di Francia) di Almirante, a suo tempo impiegato all’ufficio razza della Repubblica Sociale (leggi persecutore di ebrei) a cui si vuole, nientemeno, intitolare una strada a Roma. Fini dicevo, che ha rinunciato alla sua identità politica per andare ad occupare il posto vacante di successore di Berlusconi. Non dimentico nemmeno l’UDC, che si è sottratto troppo tardi al disprezzo del suo potente alleato, non prima di avere votato un sacco di leggi a lui favorevoli ottenendo in cambio un garbato ma fermo calcio nel culo. E veniamo al mio amico caimano, a cui si deve riconoscere la straordinaria abilità di avere creato dal nulla una partito che non ha radici politiche, andando a ricercare il consenso in modi inediti, prospettando fantomatiche libertà che nessuno ha mai capito cosa fossero (a parte la sua, ma questo è un altro discorso), dando la caccia ai comunisti a vent’anni dalla fine della guerra fredda (e a cinquant’anni da Mac Carthy), ottenendo l’appoggio esplicito e incondizionato di una Chiesa che si è riscoperta reazionaria e antimodernista, che ha promesso ricchezza e benessere in un mondo che stava andando da tutt’altra parte, che ha costruito una identità politica sulla base del culto della personalità (vi ricorda qualcuno?). Certo ha dimostrato grande talento, ma come si fa a considerarlo un grande politico? I grandi sono quelli che lasciano qualcosa di importante dietro di sé, mentre Berlusconi lascerà un debito pubblico fuori controllo, una magistratura delegittimata e impossibilitata a fare il suo lavoro (e solo perché non voleva finire in galera), un paese arretrato che perderà gli ultimi treni dell’innovazione tecnologica, un sistema economico che si basa sui cartelli e sulle speculazioni finanziarie, un paese che si è arreso alla malavita organizzata e se a qualcuno viene in mente qualcosa lo aggiunga pure. Io faccio una fatica dannata a considerarlo un degno avversario politico, ma faccio ancora più fatica a capire quelli che continuano ostinatamente a votare per lui. Vi chiedo solo di riflettere per cinque minuti, vi giuro, cinque minuti sono più che sufficienti, e credo che un cittadino abbia il dovere di dedicare almeno cinque minuti della sua vita per il bene del suo paese.

lunedì 23 giugno 2008

Gli Italiani non si smentiscono mai

di Stefano Catone



Credevo, a torto, di aver dato dimostrazione di possedere un certo spirito critico ed analitico con il mio precedente post.
Purtroppo qualcuno crede che io (in quanto amministratore del blog) sia stupido.
Ieri sera, dopo l’amara e sfortunata lotteria dei rigori, ho fatto una visita al blog: in poche ore, all’incirca 6, i voti del sondaggio sono aumentati di circa il 25%. Da 32 a 44. Tutti a favore di una sola voce.
Perdincibacco! Controllo i dati sugli ingressi e comincio a sentire puzza di marcio.

Mattina seguente; mezzogiorno e mezzo.
Altra visita: i voti sono passati a 87. Da 44 a 87. 43 voti in più: 50% di incremento conteggiando già il 25% della sera precedente. Una crescita esponenziale.
So bene che tale sondaggio non possiede alcun valore, né statistico né morale, però ora inizio a sospettare che qualcuno giochi sporco. Siamo qui per divertirci, signori e signore, ma entro un limite: il limite della decenza.



Gli strumenti economici a disposizione del PD di Solbiate sono scarsi, per cui mi posso permettere di visualizzare gratis solo le ultime 15 visite. Notate qualcosa di strano? Delle 46 visite che sono state fatte sino alle 12:16 di questa mattina solo le ultime 5 sono state fatte dalle 8:54 in poi.

41 visite sono state effettuate dalle 00:00 alle 01:27.

Purtroppo possiamo considerare solo le ultime 10 di queste 41, ma dato l’orario credo sia un ottimo campione di riferimento.

Da quale località geografica (tenendo presente che non ha un reale valore geografico, ma più che altro tecnico)? Stati Uniti d’America e Anonymous Proxy. Io non me ne intendo, ma c’è qualcosa che non va.

Con quale Browser? Firefox. Per quanto possa essere diffuso non credo che sia così diffuso.

Con quale sistema operativo? Esclusivamente Windows XP.

Se tre indizi fanno una prova, qualcuno cerca di fare il furbetto.
Entra circa 40 volte nel sito ad un orario improponibile e vota sempre e solo a favore di una voce: “I parcheggi non sono necessari: non esiste un problema viabilistico”, facendo schizzare al vertice delle preferenze detta opzione.

Non ne avete abbastanza?
Queste famose 10 visite sono state effettuate nell’arco di 3 minuti e 36 secondi.
Queste famose 10 visite sono state effettuate senza utilizzare un motore di ricerca, e, dato che l’unico sito su cui siamo linkati è wikipedia.org e anche da li non sono pervenute visite, significa che qualcuno ha continuato ad entrare e uscire dal sito.
Ciò ci dimostra che non è verosimile che si tratti di uno scherzo di un giovine statunitense nostalgico della dottrina del contenimento: avrebbe dovuto sapere l’indirizzo preciso del sito! Quantomeno inverosimile.

Mi ripeto: purtroppo possiamo considerare solo le ultime 10 di queste 41 visite, ma dato l’orario credo sia un ottimo campione di riferimento.


Suvvia, ci avete preso per stupidi?

Non siete d’accordo? Esiste un indirizzo mail, esiste la possibilità di lasciare commenti.
E allora scrivete, argomentate, difendetevi.
So che i furbetti vincono le elezioni, ma da me non sono graditi.

lunedì 16 giugno 2008

Siamo di nuovo al verde!

di Stefano Catone



Nel febbraio 1998, Fabrizio de Andrè, dal palco del Teatro Brancaccio di Roma, diceva: “Ho poche idee. Poche, ma fisse…”
Data la mia profonda stima per l’artista probabilmente risulterò di parte, ma ciò non toglie che queste parole siano bellissime: la semplicità, la linearità, la chiarezza. Non cambio idea per convenienza, non cambio idea perché mi faccio influenzare: penso, ragiono, rielaboro, giungo ad una mia conclusione. Dopodiché sarà difficile smuovermi: io la vedo così.
Certe volte giungere ad una sintesi efficace ed esaustiva è un’impresa ardua, che dura molto tempo.

Una delle poche idee fisse che ho è che la natura debba essere rispettata e salvaguardata. Ciò non vuol dire che essa non possa essere toccata: vuol dire che è necessario effettuare, prima di qualsiasi intervento, un’approfondita analisi costo-benefici, partendo dal presupposto che modificare l’ordine e l’equilibrio naturale comporta un costo molto elevato.
Così è come la penso io in questo momento: essendo frutto di una riflessione e di un credo, ci vorrà un po’ di tempo prima di farmi cambiare idea.

Devo dirmi compiaciuto del movimento di protesta che in questi ultimi giorni è venuto a galla; giusto o sbagliato che sia, l’importante è che qualcuno abbia reputato alto il costo dell’abbattimento di un filare di cipressi: assolutamente rivoluzionario per Solbiate Olona!
E’ una delle mie prime occasioni di essere commentatore (data la mia età), anche se qualche avvenimento simile, ma con un’eco sicuramente non paragonabile, si è verificato nel passato più recente.
La tecnologia, come sempre, ci aiuta, e in questo caso mi aiuta l’arretratezza della tecnologia:



Gli alberi circondati in verde sono stati abbattuti qualche anno fa, ma io non ricordo nessuno striscione. Se ce ne fosse stato qualcuno scrivetemi.
Il settore bianco fa invece riferimento ad alcuni alberi abbattuti prima che fosse stata scattata la foto satellitare, ma, non potendo quantificarli con precisione, non li considereremo nella nostra trattazione.
Gli alberi contornati di rosso sono quelli che, nel progetto attuale, dovranno essere abbattuti per fare spazio ai parcheggi.
Ho provato a fare un bilancio quantitativo dell’abbattimento più recente: dal satellite possono essere contate circa cinquanta chiome; in oratorio, se non sbaglio, sono rimasti otto dei vecchi alberi, mentre dovrebbero esserne stati piantati circa venticinque nuovi.
Quindi: circa quarantadue alberi sono stati abbattuti e venticinque sono stati piantati. Saldo passivo di circa diciassette alberi. Si tratta di un conteggio approssimativo, basato sul valore del singolo tronco: se cercassimo di fare un paragone scegliendo come indicatori 1)la qualità degli alberi 2)le dimensioni delle ombre proiettate sulle teste dei bimbi, non ci sarebbe partita.
Non credo siano necessari particolari conteggi per mettere in evidenza quanto verde, prato compreso, sia stato sacrificato. (guarda caso su quel prato giocavano bambini che frequentavano e frequentano la scuola elementare)
Si potrà obiettare che l’oratorio è “privato”, mentre la scuola elementare è “pubblica”. È un’obiezione che ha un suo valore se considerata da un punto di vista legale; se il punto di vista adottato è reale il discorso è ben diverso: centinaia di bambini, adolescenti, ragazzi e adulti frequentano l’oratorio. È indiscutibile la natura sostanzialmente pubblica dell’oratorio, altrimenti che significato avrebbe?
Inoltre la legge distingue tra edifici pubblici e privati, ma quando si parla di “verde” tende a disciplinare anche l’ambito privato: non a caso il Regolamento Edilizio comunale recita, all’articolo 14: “Disciplina del verde. Tutti i progetti edilizi devono riportare l’indicazione delle alberature esistenti sull’area di intervento e la loro eventuale sostituzione con altre essenze”.

Purtroppo il satellite è stato aggiornato dopo l’edificazione dell’area ove ora sorge l’Iper e l’Hotel “Le Robinie”, per cui non è visibile un altro filare di pioppi. Me lo ricordo vagamente, ma dalle immagini offuscate della mia memoria riesco a distinguere due file di alberi dal profilo affusolato, molto alti e scuri.

Finalmente un movimento di protesta! Finalmente una voce contro!

Ma come mai solo ora? Come mai in occasione di un abbattimento di alberi modesto, se confrontato al passato?
Io sono felice che ci siano idee contro, per lo meno per avere la certezza che qualche mente critica esiste. Perfetto! Purché non ne venga fatto un uso strumentale: tra un anno ci saranno le elezioni amministrative!

Ricordo anche un’altra zona completamente verde: quella dove ora sorge Via Varese, diventata, ahimè, una colata di asfalto e cemento circa una decina di anni fa. Ai tempi deve esserci stata di sicuro molta indignazione: facendo una proporzione, ad occhio e croce, penso che almeno il doppio delle persone che ora si oppongono alla “variante Porro” abbiano montato picchetti e organizzato assemblee.
Deve essere andata proprio così, anche se io sono troppo piccolo per ricordare.

Per onore di cronaca devo riconoscere il buon senso dell’amministrazione locale adottato in occasione del rifacimento dei marciapiedi di via Vittorio Veneto: allora gli alberi furono accuratamente rimossi e ripiantati lungo il parcheggio del cimitero e lungo via San Vito.

venerdì 13 giugno 2008

La Politica Solbiatese spiegata al mio cane

di Lucio Ghioldi



La mia Jenna, veramente è di mia figlia, è una bellissima beagle di 1 anno ma non so se capirà quello che gli sto per raccontare, anche se a volte penso sia tedesca, sembra proprio non intendere quello che gli si chiede, ma forse è solo furba perchè se si tratta di giocare,mangiare o farsi coccolare.....

Per prima cosa è noto che alzando un gran polverone, come sta succedendo a Solbiate in questi giorni, mettendo insieme o separando come fa più comodo, diventa praticamente impossibile ricondurre il tutto ad una logica. Per cui cerchiamo di analizzare un punto per volta.
In questo caso la lezione di Veltroni di privilegiare programmi e opere no cadrebbe nel vuoto.

Per attirarmi le simpatie di Jenna inizio facendo un po' le lodi del paese in cui vive.

Questa amministrazione si è presentata con forti novità rispetto alle precedenti anche se nel segno della continuità. Forse Solbiate non ricorda da tempo di una così forte progettualità che ha portato a concludere le opere ereditate come l' asilo nido, la nuova Piazza Gabardi, la nuova via Calvi e nel frattempo ridisegnare tutta la via centrale del paese (progetto riconosciuto dalla regione che ci ha permesso di ottenere oltre 300.000€ di finanziamento), la raccolta differenziata, la mensa della scuola media, gli spogliatoi del campo di calcio, le nuove fognature di via San Vito e via Mazzini, la sicurezza con la video-sorveglianza, le ronde dei vigili e il cambio di tutta l' illuminazione sulle strada ..ah! Dimenticavo i nuovi viali del cimitero e la copertura dei colombari.
Questo senza il bisogno di ulteriori tasse ma anzi anticipando il governo con l'abolizione dell' ICI sulla prima casa. Allo stesso tempo Solbiate ha proposto una programmazione culturale così ricca di concerti, cineforum, mostre,corsi e attività con i bambini nella nostra biblioteca come non si era mai visto da troppo tempo. Abbiamo mantenuto ed arricchito i servizi sociali offerti come ad esempio la consegna delle medicine in estate in collaborazione con il centro anziani o il Ludobus per i bambini.
Le manifestazioni e le società sportive operanti sul territorio sono aumentate sia di numero che di qualità, inoltre società di altri paesi vengono più spesso sul nostro territorio grazie agli impianti disponibili. Tra gli impianti bisogna aggiungere il nuovo oratorio, che è stato possibile costruire anche grazie all' acquisto, da parte di questa amministrazione comunale, del vecchio oratorio femminile.
Nell' ambito dell' ecologia ha proposto con largo anticipo il bando per ottenere finanziamenti per installare sulle auto l’ impianto a metano, e in collaborazione con il comune di Olgiate ha avviato
la costruzione di un distributore per poter fare rifornimento. Anche la nuova auto dei vigili è ecologica..
Nel frattempo è stata costituita anche la società di servizi che ha in gestione il servizio idrico del paese, che ci consente di tenere tariffe particolarmente ridotte ed ha chiuso i suoi esercizi sempre in attivo, come d'altro canto il nostro bilancio comunale.

Jenna mi guarda con i suoi occhioni felici e la lingua a penzoloni sdraiata a pancia all'aria, sembra proprio felice, ma ora cercherò di spiegare a Jenna quei grandi disastri che stiamo per andare a creare. Mi guarda come per dire ma siete matti. No, non penso, stiamo solo, dopo varie discussioni, procedendo ad un riordino viabilistico anche dell' asse di Via Patrioti. Ad alcuni progetti come il nuovo semaforo per i pedoni all' altezza della biblioteca, le segnalazioni di avvertimento degli attraversamenti pedonali e il nuovo semaforo a tre tempi già realizzati, si aggiungeranno a breve i nuovi parcheggi nel cortile dell' ex oratorio femminile e lungo la scuola elementare.
Quest’ ultimo ha sollevato grande scalpore fra alcuni genitori, in quanto prevede l' eliminazioni delle piante attuali e l' arretramento della cinta all' interno del cortile.
Vorrei sottolineare che questo parcheggio è passato per ben due volte in consiglio comunale senza la minima opposizione da parte della minoranza, mentre ora cavalca a testa bassa la protesta di questi genitori ( ricordo che l 'Assessore alla cultura ne aveva già comunque dato notizia durante la riunione del Comitato Genitori, e non c'era stata nessuna protesta) . Ma veniamo al progetto in se che prevede: nuove piante e più efficaci come barriera verde, la permanenza del marciapiede, lo spazio di manovra e del posteggio delle insegnanti (per cui non vedo questo grande stravolgimento), e permetterà assieme all' altro parcheggio di favorire gli utenti degli esercizi commerciali delle due zone. Sarà inoltre possibile alleviare i disagi dei momenti di punta, che non sono solo quelli scolastici. Ricordiamo ad esempio il venerdì sera, quando si riuniscono varie associazioni in via XXV Aprile e nel contempo gioca la squadra di pallavolo.
Bisogna anche ricordare che per la costruzione del nuovo Oratorio sono stati abbattuti circa un centinaio di alberi (ben più anziani di quelli della scuola) e nessuno ha protestato, nemmeno la minoranza, che quindi conferma di obbedire alla sola logica della convenienza politica. Jenna si rabbuia, forse sta pensando a cosa succederebbe a questo paese nella malaugurata ipotesi di una loro vincita alle prossime elezioni.
A settembre partiranno, in via sperimentale, il famoso Pedobus e l 'isola pedonale, durante l'orario di entrata e uscita dei ragazzi da scuola, di via XXV Aprile fino all' oratorio. La sperimentazione sarà preceduta dal senso unico in entrata di via Monte Grappa fino all' incrocio di via Monte Rosa (che rimarrà in doppio senso).

Si é pensato inoltre di rendere sicuro l' incrocio di via Varese trasformando quest’ultima in un senso unico per chi sale dalla provinciale fino a via Padova, dove sarà collegata alla rotonda di via Porro per rendere più sicura sia l'uscita che l'entrata. Questa prima parte del progetto non sembrerebbe suscitare particolari avversità, ma procedendo nella discussione si è pensato che si poteva migliorare la zona fra via Novara, il cimitero e il campo da golf. Si è così arrivati al progetto di collegare via Porro fino a via Vicenza con una strada che preveda da subito anche un filare di alberi di separazione e la pista ciclabile “sempre rimandata” e che girerebbe poi tutta intorno al paese. Inoltre l' area verde così compresa diventerà un' ulteriore parco con nuovi alberi. Dimenticavo che la strada sarà interdetta ai mezzi pesanti e la rotonda non ingloberà nulla del parco di via Vicenza, la cui entrata sarà spostata verso il golf per renderne ancora più sicuro l' accesso.
Questo progetto è stato presentato in commissione viabilità senza suscitare questo grande scalpore (nella minoranza). Ribadisco anche che non ci saranno nuove costruzioni. Comunque l' opera è divisa in due lotti e quello prioritario è il prolungamento di via Padova.

Ma forse Jenna ha intuito che le preoccupazioni di alcuni abitanti della zona (preoccupazioni amplificate poi ad arte) stanno via via assumendo, contro la loro volontà, connotati sempre più politici visto che si stanno avvicinando le elezioni. Anche questa volta la minoranza, che non si è mai distinta per la capacità di sviluppare un qualsiasi progetto, cerca di far sue delle rivendicazioni nate invece in modo spontaneo.

Ora bisognerebbe spiegare la posizione dell' ex sindaco Colombo Antonello, che comunque mi risulta molto difficile da comprendere, e discutere dell' area ex-Sir , ma anche al mio cane come a Tobia si stanno chiudendo gli occhi e tra poco si addormenterà.

PS. Le Nuove Piante: Cupressus Cyparis Leilandii

Il cipresso leilandi è un incrocio fra due specie il Cupressus macrocarpa e l’Alaska Cedar che è stato realizzato per la prima volta in Inghilterra nel 1888. Robusta conifera eretta, colonnare e affusolata. Cresce di 1 m all'anno ed è molto diffusa. Fogliame verde scuro o grigio-verde, su ramoscelli disposti orizzontalmente. La pianta è apprezzata per la sua forza e vigorosità e cresce velocemente fino a formare un vero e proprio muro verde che può essere lasciato crescere anche a grandi altezze.

giovedì 12 giugno 2008

C'è qualcuno là fuori?

di Ivan Vaghi



C’è qualcuno là fuori che sia in grado di ascoltare? Lo chiedo perché temo di averne perso le tracce. C’è ancora qualcuno che rispetta sinceramente le opinioni degli altri? Che non divide il mondo in amici e nemici ma che semplicemente accetta la possibilità che non tutti la pensino allo stesso modo? C’è ancora qualcuno in grado di sottrarsi alla logica del “o con me o contro di me”? Dall’aria che si respira in questi giorni a Solbiate mi sembra che il dubbio sia legittimo. Parlo a nome di chi come me ha sempre visto le cose dall’esterno e si accorge che da dentro non c’è quasi niente di cui essere orgogliosi. Ho passato l’età in cui si crede che esiste una strada sicuramente giusta, per approdare serenamente a quella in cui te ne può andare bene una che sia quasi giusta, perché tutti hanno dei difetti, tutti i progetti hanno delle falle, tutte le idee sono criticabili e tutte le opere migliorabili. A volte si cerca semplicemente il meno peggio, che è quasi una sconfitta ma spesso l’unica strada percorribile. Forse non ho capito niente ma continuo a pensare che l’unica occasione che abbiamo per arrivare alla strada quasi giusta e metterci alle spalle il meno peggio sia la cara vecchia politica. Ho sentito spesso esprimere il concetto che nell’amministrare un paese come Solbiate le posizioni politiche non devono contare, che bisogna lasciare fuori la politica dalle liste perché la cosa importante è lavorare per il bene del paese. Io credo che queste persone si sbaglino, oppure che non sappiano qual è il significato di politica. Politica vuol dire “l’arte di governare la città”, per cui amministrare un comune è la forma più alta di politica, oltre che la più pura da un punto di vista letterario. Come si fa a sapere qual è il bene del paese se non si è sostenuti da un progetto mentale, da un’idea sostanziale, in cui si crede fermamente? E le idee vengono dalla politica. Come si fa ad avviare progetti in campo edilizio, sociale, comunicativo o qualsiasi altro se non si parte dalla comprensione delle reali esigenze della popolazione? E la capacità di ascoltare e di arrivare ad una sintesi viene data dalla politica. Nessun amministratore sarà un bravo amministratore se non riesce a parlare con le persone. Io sono un democratico di sinistra, sono convinto che il bene collettivo sia più importante dell’interesse dell’individuo, ma sono disposto ad accettare le posizioni di chi non la pensa come me. C’è qualcuno là fuori ancora disposto a fare altrettanto? C’è qualcuno disposto a partire dalle idee, dai valori, da progetti mentali precisi che una volta venivano chiamati ideali prima di essere demonizzati da chi pensa che il tutto e subito sia qualcosa di più importante e significativo? C’è qualcuno là fuori che si sta immaginando Solbiate da qui a trent’anni e non da qui a sei mesi? Qualcuno disposto a puntare sulla buona fede degli altri senza rifugiarsi nella dietrologia e nel cercare di capire quale sia la convenienza personale di una proposta, di un opinione, di un’idea? Quelli che dicono che il mondo è pieno di falsi e bugiardi, che a vincere sono sempre i furbi, che c’è sempre qualcuno che se ne approfitta, che in sostanza sono uno stupido ingenuo, sono quelli che si sono rassegnati, che subiscono senza lottare, che si nascondono dietro le loro debolezze e le loro insicurezze. Gente di cui Solbiate non ha un gran bisogno. Certo che ci sono tutti quei personaggi, lo so anche io che c’è qualcuno che pensa che la politica sia un modo per guadagnare qualcosa o per diventare ricchi, o che cercano solo un prestigio personale, certo che ci sono, e li trovi nelle sedi dei partiti, nei governi, nelle amministrazioni locali o in qualche lista civica, ma a un certo punto bisogna decidere se rassegnarsi o ribellarsi. C’è qualcuno disposto ad esprimere un’opinione o a criticare l’opinione di qualcun altro senza averne paura? C’è ancora qualcuno disposto al confronto sulle idee e disposto a fare un passo indietro se qualcun altro è in grado di dimostrare che ha torto? C’è ancora qualcuno cui viene la pelle d’oca quando sente “Beato chi ha fame e sete di giustizia”? C’è ancora qualcuno che si emoziona alla parola democrazia, che poi vuol dire “il potere gestito dal popolo”? C’è ancora qualcuno a Solbiate Olona che voglia fare della vera politica? Se c’è fatevi avanti, siamo pronti ad ascoltare.


(Is anybody out there
Is anybody listening to my prayer
Is anybody there
If you can hear me please take me out of here

C’è qualcuno là fuori in grado di ascoltare la mia preghiera?
Se puoi sentirmi ti prego di portarmi via da qui

Billy Gilman)

mercoledì 4 giugno 2008

La politica solbiatese spiegata al mio gatto - 3

di Ivan Vaghi



Tobia è un gatto considerevolmente pigro e territoriale, ma ogni tanto si inoltra nelle vicinanze per qualche incontro galante o per una sana scazzottata con i suoi amici felini. Ho provato a spiegargli, con un po’ di imbarazzo, che fra un po’ questo non sarà più possibile, perché proprio in quella zona verrà costruita una nuova strada che renderà gli anfrattamenti e le risse da bar molto più complicate. Ieri sera (3 giugno) infatti, in un incontro pubblico organizzato da La voce solbiatese, sono stati illustrati due interventi che riguardano la viabilità a Solbiate, uno è la costruzione di nuovi parcheggi sulla provinciale (via Patrioti) davanti alle scuole elementari, e l’altro è la cosiddetta variante di via Porro. Si tratta di una strada che, nel suo progetto definitivo, prolungherà via Porro (e quindi la rotonda del cimitero) fino a via Vicenza, e sostituirà la strada sterrata che adesso corre parallela a via Novara e via Varese. Come i solbiatesi più attenti (e non solo loro) hanno sicuramente notato, l’idea non è piaciuta per niente a molti cittadini, che hanno avviato una raccolta di firme per sostenere l’osservazione alla modifica del piano regolatore necessaria per la costruzione della strada, raccolta che ha avuto un innegabile successo (oltre 500 solbiatesi sono passati dai vari gazebo organizzati in paese). Basterebbe questo dato per dimostrare l’impopolarità del progetto, che però non sarà fermato a meno di svolte clamorose. La posizione dell’amministrazione è che innanzitutto la strada che verrà costruita si fermerà per il momento in via Padova (circa a metà), che si tratta di una scelta necessaria per decongestionare il traffico nella zona dell’incrocio tra via Patrioti, via IV Novembre e via Varese, che renderà più sicuro l’incrocio tra via Varese e le provinciale, e che darà “respiro” viabilistico alla nuova zona residenziale che dovrà sorgere nell’area SIR (anche questo è un nodo cruciale). La strada sarà fiancheggiata da un viale alberato e da una pista ciclabile e non sarà consentito il traffico dei mezzi pesanti. I cittadini ribelli invece non vogliono la perdita di un’area a suo tempo dedicata a verde pubblico, compreso il sacrificio del parco giochi in via Vicenza che sarà letteralmente mangiato da una mega rotonda, sempre che il progetto definitivo trovi i finanziamenti necessari per essere completato.
L’altra questione riguarda il parcheggio sulla provinciale, con il conseguente arretramento della recinzione delle scuole elementari e l’abbattimento della fila di alberi che danno sulla strada. La posizione dell’amministrazione è che l’ingente spesa (da fonti dell’opposizione circa 64000 euro) sia necessaria per la messa in sicurezza della zona, soprattutto durante l’ora di entrata e uscita da scuola, e per ovviare al parcheggio selvaggio degli utenti delle attività commerciali presenti nei pressi. La questione ha suscitato molte reazioni perché evidentemente è molto sentita. L’elenco delle obiezioni prevede: 1) i parcheggi non risolveranno niente perché saranno solo 10 e alcuni di questi verranno utilizzati dai residenti della zona come parcheggi privati; 2) la messa in sicurezza è tutta da dimostrare perché le auto dovranno scaricare i bambini direttamente sulla provinciale; 3) l’attesa che si liberi un posto porterà diverse persone ad aspettare in doppia fila proprio sulla provinciale causando ingorghi nelle ore di punta; 4) i parcheggi saranno utilizzabili solo da chi proviene da nord (Fagnano), perché quelli che vengono dall’altra parte non potranno parcheggiare a meno di manovre azzardate e pericolose (diminuendo la sicurezza); 5) l’abbattimento degli alberi è un’azione moralmente riprovevole; 6) l’arretramento della carreggiata e quindi la perdita di uno spazio interno alla scuola potrebbe portare via posto alle auto parcheggiate all’interno (quelle degli operatori scolastici) che dovranno essere parcheggiate fuori e occupare i nuovi parcheggi rendendo inutile il tutto; 7) ci sono dei dubbi sul reale rispetto delle norme relative alla distribuzione delle aree relative alla didattica e le aree libere all’interno della scuola; 8) le piante abbattute dovrebbero essere ripiantate, ma il progetto parla di “siepe” e non di alberi; 9) non è educativo che venga premiato il comportamento scorretto di molti automobilisti legalizzando una situazione che andrebbe invece sanzionata, il tutto a scapito della scuola e dei suoi utenti.
Ho cercato di fare lo sforzo di vedere le cose da lontano senza pensare che la nuova strada mi passerebbe sotto il naso, cosa che rende me e Tobia non molto lucidi nel giudizio, e che i parcheggi in via Patrioti mi sembrano una stupidaggine, per cui finora ho semplicemente riportato le varie posizioni. O meglio, la posizione dell’opposizione (scusate il gioco di parole), perché quella della maggioranza di fatto non c’è stata (sull’argomento tornerò poi). Vi dico come la pensiamo io e Tobia (che però finché gli do da mangiare sta sempre dalla mia parte quindi in realtà il suo è un volgare voto di scambio). Quello del traffico è un problema reale, e la scelta di far diventare a tre tempi il semaforo di via Patrioti ha peggiorato le cose. Consideriamo però anche che il traffico a Solbiate è soprattutto nella direzione nord-sud, e che lo “sfogo” dalla rotonda del cimitero verso via Varese (per il momento via Padova) servirebbe solo ai residenti, perché la maggior parte delle automobili dovrà comunque proseguire dritto e farsi comunque il semaforo (diamo per buono il fatto che la nuova strada sarà interdetta al traffico pesante). Il discorso vale ovviamente anche per i futuri residenti dell’area ex-SIR. Personalmente quindi ho qualche dubbio sull’effettivo potere decongestionante della nuova strada, considerando anche che sarà necessario istituire una serie di sensi unici con allegata rottura di palle per i residenti, in teoria tra i pochi beneficiari della nuova strada. Di veramente utile rimarrebbe il fatto che l’uscita da via Varese sarà su una rotonda e non più su un incrocio a scarsa visibilità e nei pressi di un semaforo che crea ingorghi nelle ore di punta. Dall’altra parte c’è la perdita secca di un’area che poteva essere attrezzata a verde pubblico (per i gatti ad esempio sarà una iattura, oltre che una possibile strage), anche se l’amministrazione sostiene che questa ipotesi non verrà abbandonata. Queste considerazioni vanno tenute presenti se vediamo le cose da un’altra prospettiva, da quella cioè di un solbiatese che abita in un’altra zona e che sarebbe felice di “condividere” il traffico con dei compaesani che finora ne sono stati sostanzialmente immuni, solo che la sua speranza forse non sarà comunque soddisfatta. La domanda quindi è (e ognuno si darà la risposta che vuole): ne vale la pena?
Collegata alla strada c’è la questione, già affrontata, dell’area ex-SIR. Qui penso ci sia meno da dibattere, perché in quell’area c’è una quantità imprecisata di eternit (quindi il cancerogeno amianto) che va eliminata. Della bonifica dell’area stessa se ne occuperà l’impresa che costruirà la zona residenziale e nuovi esercizi commerciali. Ad occhio direi che ci possiamo stare. Bisogna però dire che all’opposizione non sono piaciute per niente le modalità seguite per la gestione della questione, a parere loro poco trasparenti, ma qui si va su tecnicismi che faccio fatica a seguire quindi li lascio a chi vorrà approfondire (commentate i post e fate richieste specifiche, vi forniremo i riferimenti delle persone da contattare).
Per quello che riguarda i parcheggi penso che così facendo la giunta comunale abdichi da quello che ritengo essere uno dei compiti sostanziali di un’istituzione pubblica, e cioè quella di educare la cittadinanza al corretto uso dei luoghi pubblici, che siano scuole, strade, parcheggi, verde o quello che è. Spendere dei soldi e abbattere degli alberi per accontentare qualcuno non educa proprio nessuno, anzi, il tutto si consumerebbe sotto gli occhi di una intera generazione di giovanissimi solbiatesi che vedrebbero una cosa simile fatta passare per qualcosa di utile, quando invece non lo è per niente. Qualcuno pensa che sarebbe meglio spendere quei soldi (aggiungendone altri se necessario) per ideare un percorso pedonale o ciclabile che metta tranquilli bambini e genitori ed eviterebbe di prendere per forza la macchina, e che non è quindi necessario rinunciare a rendere il nostro paese più vivibile per scegliere la strada più breve.
Come accennato alcuni animi ieri sera non erano propriamente sereni, c’è chi vuole ricorrere alle vie legali (al TAR, ma costa), e chi programma manifestazioni di protesta, in ogni caso tutti quanti si sono lamentati della mancanza di volontà da parte dell’amministrazione di prendere in considerazione le proteste di molti cittadini o addirittura di rispondere con arroganza anche a semplici richieste di spiegazione. Io spero che qualcuno della giunta si renda conto del pericolo, parlo dello scollamento tra amministrazione e società civile, e che finalmente ci dia la sua versione ufficiale, presente la popolazione interessata, comprensiva di disegni, progetti e sviluppi ulteriori.
Tobia è molto perplesso, mi fa capire che vuole uscire a farsi un giro, finché è possibile.